la dama immaginaria
Mi capita di sognare, immaginare, fantasticare. La mia mente è in continuo movimento.
A volte sono contenta se riesco a ritagliare dei momenti dedicati al solo pensare, un viaggio in treno, una domenica di pioggia, una notte in cui stento a prendere sonno.
Non mi ha mai fatto paura.
In certi casi sembra che la mente faccia di tutto per incanalare i pensieri in stati d’ansia o di malinconia. Ma con un piccolo sforzo, nel limite del possibile, cerco di pilotarli verso correnti più sognatrici, che spesso partono dal ricordo.
E allora mi ritrovo in Vespa a girare per la città immaginando di avere come passeggero questo o quell’amica, ai quali raccontare le vie, le piazze e i palazzi, lì ho fatto le scuole elementari, qui abitavano i miei nonni, da lassù c’è una vista stratosferica. E immagino risposte, reazioni, conversazioni.
E poi sogno. Ad occhi aperti, come i bambini.
Mi immagino in questa o quella situazione, con un lavoro diverso, o in viaggio in Estremo Oriente, oppure fra dieci anni con una famiglia mia e in una casa più grande.
Potrebbe sembrare che la vita che ho adesso non mi soddisfi, ma non è così, perché tutto ciò non è frustrante, è solo divertente, come se avessi un cinema a mia disposizione con cui svagarmi a volontà senza annoiarmi mai, perché la protagonista sono io, chi mi intrigherebbe a tal punto?
Alcune volte mi immagino in situazioni legate al canto.
Lo so, questo è il sogno più adolescenziale che ho, ma è così bello...
Mi figuro in un jazz club a cantare con un pianista, oppure in situazioni corali davanti a un grande pubblico, o magari chiamata come ospite a sorpresa su un palco di altri o durante una registrazione in studio.
E lo faccio spesso quando sono a casa e metto un cd di qualcuno che mi appassiona davvero, oppure quando sono a un concerto e penso che lì ci starebbe bene quel controcanto, e magari me lo intono anche, immaginandomi sul palco.
Sono sogni, rimangono sogni. Ma non ho voglia di abbandonarli.
Per essere adulti bisogna smettere di sognare o i sogni se ne vanno da soli quando si diventa grandi?
Anche se continuo a sognare io non mi sento una bambina, uffa, uffa e uffa…
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